Bombay, giugno 1922. Un tea party di beneficenza a Bhatia House è un’occasione mondana a cui Perveen Mistry non può mancare. Soprattutto perché si tratta di una raccolta fondi per la costruzione di un nuovo ospedale specializzato in salute femminile. Lei, l’unica avvocata in una città in cui la mortalità infantile è alta, il controllo delle nascite impossibile e poche donne hanno mai visto un medico, ha molto a cuore la causa. Ben presto, tuttavia, la festa si tramuta in tragedia: Ishan Bhatia, l’adorato nipotino del facoltoso padrone di casa, viene improvvisamente avvolto dalle fiamme e la sua giovane ayah, Sunanda, si precipita a salvarlo rischiando la vita. Un atto di coraggio che non verrà premiato, come apprende Perveen qualche giorno dopo: Sunanda, sebbene gravemente ustionata, è stata arrestata con l’assurda accusa di essere responsabile dell’incendio. Perveen non può restare a guardare mentre Sunanda langue in prigione sofferente e senza alcuna speranza di giustizia: la rappresenterà pro bono, garantirà per lei chiedendo alle autorità che possa trascorrere la convalescenza a casa Mistry. Anche se le tensioni non mancano neppure lì. Il padre di Perveen teme l’eccessiva responsabilità che il loro studio legale dovrebbe assumersi per questo particolare caso, mentre il fratello e la cognata si barcamenano nel ruolo di neogenitori. Ma Perveen non è certo tipo da lasciarsi distrarre quando si tratta di far emergere la verità. L’imperativo è onorare la sua indole instancabilmente curiosa e la vocazione per le cause disperate. Nella sua quarta avventura, Perveen Mistry si trova invischiata in un mistero in cui la sua libertà personale e professionale sarà l’arma per difendere chi quella libertà non ha mai conosciuto All’estremità opposta del cortile Ishan Bhatia saltava come un indemoniato. La manica del suo kurta era in fiamme, e più scuoteva il braccio e più le fiamme divampavano. Tra il pubblico si levarono le urla delle donne, alcune si strinsero tra loro, altre cercarono di alzarsi inciampando su quelle ancora sedute, come se il loro accorrere verso il bambino che urlava e continuava a saltare bastasse a spegnere il fuoco. «Sujata Massey è maestra nell’evocare i dettagli dell’epoca, nell’attirare lo sguardo su l’ingiustizia nel sistema delle caste indiano». The Seattle Times «In questo mystery avvincente, vediamo Perveen Mistry confrontarsi con il sessismo e il razzismo del suo tempo». Publishers Weekly «Ambientato nell’India pre-indipendenza, La signora di Bhatia House è popolato di vivide figure femminili e trascina il lettore in un mondo affascinante». The Hindu |