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Cose che non si raccontano
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Astrea
(28/05/2024) -
Voto: 3/5
L'INCONSCIO ecco il grande assente di questa storia di super-io. Mi sembra che la donna, afflitta da un gigantesco super-io che la indirizza potentemente nelle scelte, affidi il suo desiderio di maternità a complessi e tortuosi meccanismi in cui si infila, come nelle tragedie greche, la sorte malvagia e ria. Così si costruisce, tra caso, destino e scelta, una storia veramente disperata e annichilente. Non so cosa accadrà di questa donna, se continuerà a perseguire i suoi accanimenti di scrittrice e madre, o si affiderà fatalisticamente alla sorte che alla fine le sorriderà.... La scrittura breve e rapida ha quella efficacia standard ormai perseguita da tutte le scrittrici, che le rende sostanzialmente indistinguibili.
cento_book
(27/04/2024) -
Voto: 4/5
Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi (Einaudi, 2023) non è per niente un libro semplice. Non è un libro che consiglierei. Non è un libro che pone filtri. E’ un libro confessione, memoria, catarsi verso un desiderio di maternità che diventa un’ossessione. Antonella ha sempre voluto e fa la scrittrice, ma i figli quando arrivano? E agli amici e alla società come glielo spieghi che sei già in età adulta e ancora non hai prole? Per Antonella non è mai il momento giusto, ci sono gli amici, i viaggi, la scrittura, un compagno (a cui dovrebbero fare una statua, visto che nel romanzo viene più volte bistrattato). Lei reduce già da due interruzioni di gravidanza sente che è arrivato il suo momento, ma quando il momento è giusto per te non sempre lo è per il corpo. E da qui inizia un viaggio vorticoso negli abissi oscuri della vita, della lotta, del dolore e dei sensi di colpa che Antonella, prima che scrittrice e moglie, mette su carta senza risparmiare nessun dettaglio. Forse troppo, senza contenere l’argine della scrittura prorompe sulle pagine e affida il dolore di una donna ai lettori. E’ un gesto disperato raccontare il proprio vissuto come un resoconto che forse ha l’obiettivo di conciliazione con se stessi, di catarsi.
Luciano
(18/04/2024) -
Voto: 1/5
Questo libro assomiglia molto al 'memoir' che ha vinto lo Strega nel 2023. Racconta la storia di un'esperienza molto dolorosa, condivisa con poche amiche e un partner e resa piu' difficile dall'incomprensione parziale dei medici coinvolti. L'autrice si basa spesso sui text messages spediti e ricevuti e sulla rilettura di alcune chat - e secondo me fa male perche' la narrazione e' spesso frammentaria e ripetitiva. Diciannove euro spesi male...
Carol
(07/04/2024) -
Voto: 2/5
Pur con tutta la compassione che anche un estraneo lettore può provare nei confronti della drammatica vicenda affrontata dall'autrice e raccontata in questo volume, non riesco a capire come si sia fatto di uno sfogo e uno strumento per superare il trauma, un libro pubblicato da Einaudi. Si tratta infatti di un romanzo ombelicale che non raggiunge mai l'ampio respiro che possono per esempio avere i libri di Annie Ernaux, pur raccontando anche la scrittrice francese vicende molto personali. La scrittura è ripetitiva fino alla sfinimento, l'80% del libro è il racconto delle elucubrazioni mentali dell'autrice (molte delle quali prescindono dalla vicenda stretta) che a mio avviso potrebbero essere oggetto di un percorso psicoterapeutico e non di un romanzo con cui affliggere i lettori. L'esperienza traumatica è affrontata (o almeno così viene raccontato) dall'autrice e dal compagno con una tale "leggerezza", superficialità e inconsapevolezza che viene da chiedersi come sia possibile desiderare talmente un figlio e imbarcarsi nel percorso difficile, oneroso e doloroso di una PMA senza aver prima almeno tentato di risolvere i propri dubbi sulla genitorialità. Leggendo le reazioni dei protagonisti sembra di essere di fronte a due adolescenti e non a due persone adulte, tra l'altro con un background educativo, sociale e professionale importante. Avevo voluto dare una seconda chance all'autrice, dopo la delusione di "Questo giorno che incombe" (romanzo che ha nella protagonista le stesse masturbazioni mentali che non portano da nessuna parte), ma Antonella Lattanzi non merita più il mio tempo, mi dispiace.
Veronica
(03/04/2024) -
Voto: 5/5
Crudo, vero e sincero.. un libro fantastico!
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