Cose che non si raccontano

lindalettrice (16/10/2024) - Voto: 5/5
🧪Antonella a vent’anni ha un unico desiderio: diventare una scrittrice e per due volte si trova ad interrompere una gravidanza, che, in giovane età, sarebbe stato un ostacolo alla sua carriera. Dopo vari anni, con a fianco il compagno Andrea, desidera un figlio. Figlio che però non arriva. Visite, esami, corse all’ospedale, fanno tutto il possibile ma la gravidanza non arriva. Perché proprio ora? Perché non merito un figlio ora che lo desidero così tanto? Ora che mi sento pronta? La testa di Antonella è piena di domande, ma le risposte non ci sono. Ogni giorno è una sfida verso l’obiettivo tanto atteso, le amiche che ti stanno vicine, le amiche che invece sono all’oscuro di tutto, i medici gentili e quelli meno sensibili. I segnali del corpo che a volte è difficile interpretare. Un corpo che pare sbagliato. Antonella decide di ricorrere alla PMA, vuole tentare tutte le strade possibili, ma è tutto tremendamente difficile. 🧪Un libro devastante, travolgente, di quelli che inizi e non vuoi più smettere di leggere, di quelli che non sai come descrivere, per timore di non rendere giustizia ad una storia così dolorosa ma così vera, dall’inizio alla fine. 🧪Ho sentito molto mio questo libro, nonostante io non abbia una storia come quella di Antonella, ma le sue parole mi sono entrate nel cuore, perché ciò che lei ha provato, il percorso che ha fatto, è lo stesso di tante altre donne che in questo libro troveranno la loro storia ed il loro dolore, che solo chi l’ha passato conosce. 🧪Di coraggio ne ha avuto a vagonate Antonella, raccontandoci la sua personale esperienza, consegnandoci un libro che è un diario, sono i suoi pensieri che scorrono liberi. Come una confessione, perché si, il titolo non poteva essere più veritiero. Racconta proprio tutto ciò che di solito viene taciuto. 🧪Non lo dimenticherò mai. Da leggere assolutamente.
Enrica (21/09/2024) - Voto: 1/5
Il contenuto di questo libro è tristissimo e la storia fine a se stessa o forse a me sfugge il messaggio (ma forse un messaggio non c’è). È un libro che non consiglierei mai proprio per la tristezza e l’angoscia che lascia dentro. No, grazie.
Scarlett (17/07/2024) - Voto: 3/5
Il libro merita attenzione e rispetto per la vicenda umana vissuta in prima persona dall’autrice. Lo stile è diretto, una lingua parlata informale. Non vi sono grandi espedienti narrativi , ma se l’argomento interessa si legge tutto d’un fiato ed è impossibile non empatizzare con l’autrice/protagonista.
Siamosolostorie (14/06/2024) - Voto: 1/5
È uno sfogo ripetitivo, ridondante di una persona che non ottiene quello che vuole, quando lo vuole e come lo vuole. Si parla di figli non delle tende di casa. Non assomiglia lontanamente ad un Libro. Abbandonato, non lo finirò.
Roberta (10/06/2024) - Voto: 5/5
Una lettura terminata in poche ore, che mi ha fatto piangere, che mi ha fatto pensare: 'ok, fermati. Hai capito cosa è successo?' Forte, prepotente, vero, spontaneo. Antonella Lattanzi riesce ad arrivare sotto la pelle, dentro al cuore e fa esplodere il cervello perché mentre si legge, si pensa, ci si immedesima, ma si capisce anche che solo chi c'è passato può capire.