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Grazia
(08/04/2014) -
Voto: 5/5
sinceramente ho 17 anni e un libro più bello di questo non l'ho mai letto...mi ha coinvolto moltissimo ...e chi dice che è noioso o che vuol dire che l ha letto con superficialità..non ha colto il messaggio del libro..in questo caso sono :FORZA,AMICIZIA E SOGNI di due uomini sopravvissuti alla guerra e che ce la mettono tutta ogni giorno pur di avere una vita come quella degli altri accettando un lavoro misero..cosa che oggi lavori come stare in piedi vestiti con delle pubblicità addosso è inutile ...sono questi i veri sacrifici e anche la forza mentale di Edouard cn un volto sfigurato ..è da apprezzare ..capire anche perchè ha voluto tenere il viso cosi ...perchè preferiva essere visto cosi come era davvero ..portarsi i segni della guerra ..che nn deve essere banalizzata come oggi molti di noi fanno...(banalizzata perchè i videogiochi e i film fanno apparire la realtà cosi come NON è..e questo bisgona capirlo) situazioni come queste della guerra possono cambiare la tua vita e il tuo modo di pensare ...e vedere i problemi che noi ci facciamo come ad esempio tagliarsi un dito o rompersi un piede o interventi come l'appendice non sono niente in confronto a quello che una guerra può portarti...vedi spesso cose che non immagineremmo nemmeno di vedere...anche quelli più sensibili al sangue o alla morte di un tuo compagno..e questi due uomini c'è proprio un detto che mi viene in mente "cio che nn uccide fortifica" e loro sono un esempio...
MrGiorgio
(26/03/2014) -
Voto: 1/5
Cito da Wikipedia per comodità: Il romanzo d'appendìce è un romanzo che si è diffuso nei primi decenni del Novecento. È noto anche come feuilleton, termine di lingua francese. Feuilleton è un diminutivo di feuillet (foglio, pagina di un libro). Si trattava di un romanzo che usciva su un quotidiano o una rivista, a episodi pubblicati in genere la domenica. ... Dato che il feuilleton era rivolto ad un pubblico di massa ed aveva uno scopo prevalentemente commerciale (sostenere la vendita del giornale per più settimane), i detrattori sostengono che non debba essere considerato un genere letterario a sé stante, ma un sottogenere. Pessimo romanzo, pessima prosa e pessimo uso di termini "moderni" nei dialoghi e nei "pensieri" dei protagonisti. I cattivi sono proprio cattivi e i buoni erediteranno il regno dei cieli. Giustizia e vendetta à la "Le comte de Monte Cristo". Non capisco il successo. Nell'intervista su RadioTre sembrava un bravo tipo ma quando scrive, ahimè casca tutto.
Fabio Ponzana
(20/03/2014) -
Voto: 5/5
Una sola parola: sublime.
Riccardo
(12/03/2014) -
Voto: 4/5
Parafrasando passivamente Albert Maillard: ".....di arte non s'intende affatto, c'è solo quello che lo emoziona o lo lascia indifferente....". Bel libro.
marcello
(12/03/2014) -
Voto: 4/5
Romanzo da 3.5. Ben condotto anche se molto lento e senza acuti. Argomento per molti versi triste/esilarante che ricorda in alcuni punti Toto truffa con frequenti cadute verso il romanzo d'appendice. Molto grave : manca il coup de theatre.
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