Ci rivediamo lassù

Lucia (12/07/2014) - Voto: 5/5
E' il primo libro di Laimetre che leggo e devo dire che mi ha molto coinvolto, sia per la scrittura di grande forza espressiva, sia per la trama assolutamente originale. La narrazione procede con un buon ritmo dall'inizio alla fine, senza mai stancare il lettore.I personaggi sono molto ben delineati e anche l'ambientazione che fa da sfondo alla storia è resa con grande efficacia. E' un romanzo da non perdere e da rileggere
Loris (07/07/2014) - Voto: 5/5
La visione della Grande Guerra come carneficina ammantata di molte ipocrisie non è certo nuova. Lemaitre sposta lo sguardo su quel che succede dopo la smobilitazione, su un ritorno alla vita civile che non si risolve nel recupero di una condizione di 'normalità'. Oltre ai problemi economici e lavorativi, restano i traumi, fisici e psichici. Di fronte a chi si è arricchito con la guerra (o ancora continua a farlo, trasformando lo 'smaltimento' dei cadaveri in occasione di profitto), ai protagonisti resta la ribellione di una truffa che è soprattutto uno sberleffo alla retorica patriottica. Lemaitre rivisita abilmente il feuilleton, con strizzate d'occhio al lettore e caratteri ben disegnati, pur senza essere particolarmente originali. I debiti con cinema e letteratura sono palesi, ma non inficiano il piacere della lettura.
Aldo (29/06/2014) - Voto: 4/5
Ero curioso di leggere Lamaitre nel suo primo libro non di genere thriller , dopo gli ottimi Alex e Lavoro a mano armata. E devo dire che anche questo libro è ottimo, con una bella trama e ben scritto. A tratti triste, ironico, imprevedibile racconta del difficile rapporto tra Alberto ed Eduard, contornato da personaggi ben caratterizzati. Non è un capolavoro ma comunque un bel libro che si legge volentieri fino al colpo di scena finale.
paola (04/06/2014) - Voto: 4/5
Libro molto triste ma molto profondo. Intriganti i rapporti tra Albert e Edouard, ben orchestrata la trama sui cambi di identità, il finale e' a sorpresa.... Capolavoro d'autore.
Guido da Milano (26/05/2014) - Voto: 4/5
Ben conoscendo Lemaitre dai suoi noirs, ero curioso di vedere come se la sarebbe cavata con un romanzo "fuori genere". A mia modesta opinione l'autore supera brillantemente, ma non a pieni voti, la prova. Lemaitre conferma la sua qualità di narratore, con personaggi ed ambienti ben descritti, la storia è interessante ed al tempo stesso coinvolgente, ma il libro manca di acuti, e forse può essere pienamente apprezzato solo dagli appassionati di storia o di feuilletons. Personalmente, continuo a ritenere il suo più bel libro Lavoro a mano armata (Cadres noirs).