Le città invisibili

amalia (09/04/2008) - Voto: 4/5
Questo libro di Calvino, per me, non è il migliore. Forse la cosa più unica che c'è è data dal fatto che la fantasia supera ogni limite; la difficoltà e' stare dietro a tutti i ghirigori argentei che riflettono la sua scrittura - come già detto da altri magistrale. Sicuramente la frase sui cui riflettere è: " Non c'è linguaggio senza inganno" e non credo che valga solo per un discorso architettonico, ma piuttosto oltreppassa qualsiasi concezione propagandistica di tutti i tempi e dei governi a loro seguito. Quindi la domanda da porsi alla fine di tutto questo è come l'uomo modella la città attraverso la costruzione del senso? Consigliatissimo.
Biccio (31/03/2008) - Voto: 5/5
Prima di leggerlo, uno può pensare: è una raccolta di descrizioni di città immaginarie? Come fa ad essere piacevole, interessante, entusiasmante? E invece è uno dei libri più incredibili che abbia mai letto. Qualcosa di veramente strepitoso. Indimenticabile, da leggere e rileggere chiedendosi come sia possibile scrivere così magistralmente.
Manuel (27/11/2007) - Voto: 5/5
Etereo, onirico e, usando la parola che classifica una delle serie di città del libro, "sottile". Il piacere della lettura poetica e sognante... Calvino e i suoi asindeti l'assicurano.
Alce67 (01/10/2007) - Voto: 4/5
E' un libro incredibile; non nascondo di aver fatto qualche volta fatica a seguire i voli di Calvino, ma questo libro è pura creatività espressa in un italiano strepitoso (ricordo raramente di aver letto una prosa così elegante, ricca e sintetica allo stesso tempo). Più vicino alla poesia che alla prosa. Alla fine vorrei tenermelo lì sul comodino, per riprenderlo, di tanto in tanto...
Tiziana (28/09/2007) - Voto: 5/5
Bello,bello,bello..leggetelo!!