Non dico addio

Elisa C. (18/01/2025) - Voto: 5/5
Libro scritto ad arte, dove il reale è il sogno danno spazio ad una realtà storica cruda e vera che ha toccato la.vita di molti in Corea del Sud ,ma chd ci interroga sull oggi che viviamo. Protagonista indiscussa la neve che nel silenzio che porta.con se è nel suo essere un elemento ciclico della natura. NEVE che dona spazio e accompagna le.emozioni che attraversano i personaggi . NEVE che sferza ,neve che accarezza, neve che accoglie corpi e storie.; neve che scandisce e che con il suo essere imprevedibile lascia emergere giochi d ombre e color rosso di vite spezzate . Protagoniste tre donne che nello svelarsi delle loro vite si trovano a stupirsi della storia l una dell 'altra che rimane sempre un mistero affascinante . A irrompere nella narrazione si svela la storia che le lega al loro Paese e che viene consegnata con magistrale delicatezza ,ma verità al mondo disposto ad accoglierla .Un libro che stupisce e interroga li dove meno te lo aspetti, lasciando la bellezza di interrogativi e non detti che r inevitabilmente risuonano nell anima del lettore .
Cinzia Bandini (07/01/2025) - Voto: 4/5
Il romanzo scorre tra realtà e sogni. Doloroso, straziante e profondo. Il forte sentimento di amicizia che unisce le due protagoniste è il filo conduttore dell’Opera. Un romanzo drammatico. Due colleghe, lavorano per molti anni insieme però i destini della vita le separa. In Seon ha un incidente nella sua segheria, viene ricoverata in ospedale e non potranno dimetterla per almeno tre settimane. Allora In Seon chiama la sua cara amica Gyong-Ha e le chiede di recarsi nella sua hanok nel villaggio Jeju per accudire i suoi pappagalli perché altrimenti moriranno di sete e di fame. Gyong, accetta, però dovrà affrontare un difficile viaggio tra la tormenta e il freddo. Lettura interessante, scorrevole e ricca di emozioni.
Luca (22/12/2024) - Voto: 4/5
Scritto bene, nonostante non abbia una trama avvincente il libro scorre e offre molti spunti di riflessione portando alla luce fatti di cui ero totalmente non a conoscenza. Credo che sia un libro da leggere con calma e con molta immaginazione per immergersi nelle atmosfere ben descritte dall'autrice. Per chi cerca avventure o storie avvincenti meglio lasciar perdere, credo che il valore di questo libro sia tutto nella poesia e nella narrazione storica. Sono curioso di conoscere le altre sue opere !
giacomina dingeo (15/12/2024) - Voto: 4/5
Romanzo onirico, e allo stesso tempo realistico, sull'amicizia, sulla crudeltà e sulle relazioni umane più in generale. Straziante e crudo, dolce e pieno di tenera nostalgia.
Astrea (04/12/2024) - Voto: 2/5
La scrittrice non è in grado di stabilire una tensione narrativa ed ha un andamento che talvolta precipita in una minuziosità stancante, perché vi si intravede un espediente per andare avanti, non sapendo altrimenti come fare. Qui il punto più interessante è il ricordo di un evento storico occorso nel 1948 alla Corea del sud, un altro degli strascichi funesti della seconda guerra mondiale. La descrizione drammatica di questo evento costituisce il nerbo della storia che altrimenti si perderebbe in descrizioni minuziose, vedi la storia dei pappagallini, che poteva essere liquidata in tre righe e invece prende svariate pagine.