Atti umani

cipi56 (14/06/2018) - Voto: 5/5
L'ho letto d'un fiato solo una parola : FANTASTICO
Loris (02/05/2018) - Voto: 5/5
Il libro di Han Kang apre una finestra sulla Storia recente della Corea del Sud, focalizzandosi su una feroce repressione che è ignota a noi europei, ma riecheggia sinistramente analoghi episodi che hanno macchiato di sangue il secolo breve a varie latitudini. La narrazione si fa apprezzare per un’architettura polifonica dove ogni personaggio trova la propria voce e al contempo contribuisce a delineare un quadro di insieme che si svela compiutamente con l’intervento finale dell’autrice. I motivi storici e politici della protesta restano tutto sommato nel vago: il vero tema diventa l’azione devastante della violenza sul corpo e sulla psiche, il suo ridurre l’individuo al puro istinto di sopravvivenza, togliendogli ogni ideale e fiducia nella natura umana, percepita nella sua bestialità. In mezzo a pagine in cui la fisicità si percepisce fino all’eccesso, uno dei passaggi più riusciti è la messa in scena di una rappresentazione teatrale ‘muta’, dove gli attori pronunciano le battute censurate dal regime senza usare la voce. Un’ultima considerazione riguarda la scelta dell’editore di tradurre dalla versione inglese (come per ‘La vegetariana’): sulla scorta di alcuni articoli reperibili in rete, resta il dubbio che il doppio filtro linguistico abbia portato più ad un adattamento (anche e soprattutto stilistico) che ad una traduzione. Insomma, il romanzo è pregevole: che poi lo si debba considerare opera di Han Kang e/o di Samantha Smith è opinabile.
Sergio (15/09/2017) - Voto: 5/5
Leggere questo libro di Han Kang oggi è capire meglio ciò che accade in Corea, capire la complessità di quel mondo, l'insoddisfazione di quei popoli, la difficoltà di trovare una pace, un equilibrio sia tra le due coree che nell'interno di esse. Una lettura da non perdere, oggi più che mai.