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La casa dei Krull
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Lapo
(11/09/2017) -
Voto: 4/5
Romanzo premonitore degli orrori nazisti, sottolinea la deriva a cui conducono razzismo, intolleranza, predicazione dell’odio ed eccitazione collettiva. Denso come i lavori di Simenon, è caratterizzato da atmosfere cupe e da dialoghi serrati, con un tentativo finale di linciaggio nei confronti di coloro che per etnia o per scelta non appartengono alla comunità. Tristemente attuale anche ai nostri giorni.
Pietro1950
(19/06/2017) -
Voto: 4/5
Riscontro un andamento del racconto un po' ripetitivo nella descrizione dei caratteri dei protagonisti, che rende a tratti stucchevole la lettura ma comunque abbastanza coinvolgente, con una trama che sembra una spessa tela intessuta da un ragno intorno al lettore, il quale cerca di divincolarsi ma più si agita più viene inviluppato, quando appare ormai destinato a soccombere viene salvato da un finale accattivante è positivo.
gracco vittorio mattioli
(16/04/2017) -
Voto: 5/5
Si tratta di un'opera giovanile nella quale la mancanza di mediazioni culturali rende il romanzo ancora più apprezzabile. Incredibile le atmosfere di ansia, preoccupazione e di angoscia. Un bellissimo romanzo.
susanna bottini
(07/04/2017) -
Voto: 4/5
Un Simenon del 1938, dunque ancora giovane. Lo stile è quello , inconfondibile, dei primi anni di attività, che io trovo spesso scarno e stringato, secco, con esubero di punti esclamativi che denotano immaturità letteraria. Ma se la prosa a mio avviso non è al massimo, la storia è un classico simenoniano, incentrata su figure tragiche e arroganti al tempo stesso, oppure miserabili. Un romanzo che va letto in ogni caso.
JUNIO
(06/03/2017) -
Voto: 4/5
Ennesimo romanzo di un autore prolisso che però mantiene sempre elevato il livello di scrittura e di introspezione dei personaggi. Forse non il miglior Simenon ma di sicuro un ottimo libro in cui i personaggi, come pedine, si sistemano pian piano sulla scacchiera della vita delineando i loro caratteri, le loro paure, i loro essere spettatori o protagonisti. Sicuramente Hans rappresenta l'indifferenza e il nichilismo di chi non ha nulla da perdere ma anche la paura di poter diventare qualcun altro mettendosi in gioco e confrontandosi con suo cugino, il suo alter ego. JUNIO
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