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La vegetariana
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Lisa
(14/05/2020) -
Voto: 4/5
La vegetariana è stato il mio primo approccio ad Han Kang. Non nego che inizialmente mi ha lasciata un po' spiazzata, completamente diverso dalla cultura occidentale alla quale siamo abituati. Forse proprio per questo mi ha particolarmente colpito al punto da convincermi ad approfondire la cultura sud coreana. È un libro abbastanza cruento, si parla di una psicologia abbastanza contorta, fragile e forte allo stesso tempo, affronta temi fondamentali per la cultura sudcoreana e della figura della donna in Corea. Riconosco che possa non piacere, ha in sé quell'astrattismo tipico della cultura orientale, impregnata di simboli. È riuscito a farmi vedere le cose da una prospettiva diversa e questo ne è sicuramente un pregio, nonostante ci siano delle note negative. Una chance bisogna dargliela. Sicuramente leggerò altro di Han Kang.
Hatos90
(13/05/2020) -
Voto: 5/5
La vegetariana è un libro che non lascia indifferenti. Mi ha spiazzato per la prosa leggera e l'immaginario crudo e psichedelico. Yeong-hye, una donna descritta dal marito come mite e passiva, smette di mangiare la carne. Questo è l'evento scatenante che porterà un cataclisma nella sua vita e quella della sua famiglia. Nonostante sia un libro universale, è necessario contestualizzare l'opera nel paese in cui è ambientata. La Corea del Sud ha una società più rigida rispetto a quella occidentale e soprattutto le donne hanno un ruolo ancora subalterno rispetto agli uomini. Insomma un libro non facile, ma che mi ha scosso e entusiasmato. Sicuramente leggerò altro dell'autrice. Ve lo consiglio.
serafini lino pasqualino
(12/01/2020) -
Voto: 3/5
molto buona la scrittura, la storia non mi ha convinto
Michelle
(16/12/2019) -
Voto: 4/5
Yeong-hye è una donna qualunque. Il suo stesso marito dice di averla sposata proprio per questo, perché è insignificante. Una donna qualunque che viene svegliata da un incubo oscuro che la segnerà per il resto dei suoi giorni. Chiunque svegliandosi nel pieno della notte per un motivo del genere desidererebbe trovare qualcuno che si prenda cura di lui. Nella vita di Yeong-hye però, c’è spazio solo per il giudizio. Il sogno che ha fatto la sconvolge e lei sceglie di diventare vegetariana. Ma nessuno prova a capirla, ed anche quando lei racconta al marito le dinamiche dell’incubo, a lui non interessa, preferisce non sentire, fregarsene. Così si sviluppa una storia sempre narrata da qualcun altro, dove lo spazio per i pensieri di questa donna sono sempre limitati. È considerata pazza e pertanto non ha voce in capitolo. La sua sensibilità, segnata dai suoi traumi infantili che si sono tradotti in incubi frequentissimi, si incrinerà sempre di più. Ma resterà incompresa, giudicata, biasimata.
Elisa
(20/09/2019) -
Voto: 5/5
Questo libro è un capolavoro. La scrittura cruda, diretta, a volte spietata entra nelle viscere come una lama e lascia il segno. Lo consiglio a tutti, perché è una lettura fondamentale: non si è gli stessi finito il libro, se ne esce arricchiti e resta impresso nel cuore.
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