Il passato è un morto senza cadavere

Meli87 (01/12/2024) - Voto: 2/5
Non mi è piaciuto granché....non mi ha appassionato. Buono per passare qualche ora. C è di meglio da leggere....
Ibs (28/11/2024) - Voto: 5/5
Ancora due indagini, questa volta piuttosto complesse, per il vice questore più anticonvenzionale che ci sia. Manzini infatti calca la mano ancora di più sulla intolleranza di Rocco verso la legge e le sue procedure. Delle due indagini ho preferito quella riguardante la scomparsa della giornalista Sandra Buccellato, cui Schiavone è ancora molto legato sentimentalmente, e le ultime struggenti pagine ne sono la testimonianza evidente. L'altra storia invece l'ho trovata piuttosto pesante, anche perché piena di omicidi, ben sei, e di troppi personaggi da ricordare. Fortunatamente ad alleggerire un po' il carico e i toni ci pensano i due amici "scomodi" di Rocco, Furio e Brizio, coadiuvati questa volta dalla presenza di un ottimo vice ispettore Scipioni, che sta avendo sempre più spazio e peso nell'economia della trama generale di questa serie. Piuttosto macchiettistica invece la presenza eccessivamente ridondante di D'Intino, il cuore solitario, impegnato in componimenti poetici davvero squallidi, che si riveleranno del tutto inutili per conquistare una donna, dotata di un evidente difetto contrastante con il mestiere svolto dall' appuntato abruzzese, incontrata grazie ad un annuncio pubblicato su un sito per incontri gestito da un'amica di Casella. Come al solito, la qualità di scrittura e la scorrevolezza dello stile dell'autore, sopperiscono ad una lunghezza eccessiva del libro, giustificata credo anche da esigenze di copione televisivo:. Da questo ,come anche dal precedente "ELP" si possono trarre ben due puntate della serie TV. Avvincente. Per amanti della serie..
Fabio S. (24/11/2024) - Voto: 5/5
Se non il più bello, certamente il più maturo tra i romanzi di Manzini dedicati a Rocco Schiavone. Due indagini che si intrecciano nella vita del vicequestore, una delle quali lo investe personalmente e questa volta l'intero percorso investiagativo risulta molto articolato e complesso. Tanti nomi e personaggi, il respiro geografico è più ampio del solito e la lettura non può essere frettolosa o distratta perchè in alcuni passi è difficile ritrovare il filo. Sicuramente le analisi introspettive della grigia esistenza di Schiavone sono spesso tristissime e la speranza non sembra certo essere il filo conduttore di questo romanzo che ritengo imprescindibile per gli appassionati della serie. Il solo minimo neo che ho trovato sono alcuni passi descrittivi eccessivi e inutili nell'economia del racconto, forse con una ventina di pagine in meno l'intero libro ne avrebbe giovato. Contrariamente al pensiero di alcuni credo che il finale, un po' frettoloso, ma imprevedibile, fosse il solo possibile data l'intera aura del romanzo. Prosa come sempre impeccabile, soprattutto nei dialoghi e nell'analisi emotiva. Consigliato a chi ama l'intera saga, vuole scoprire un altro capitolo della vita del protagonista e sa gestire un libro complesso e lungo; sconsigliato a chi cerca speranze e indagini semplici e lineari,
Maurizio (21/11/2024) - Voto: 5/5
Li ho letti tutti. Conosco Rocco Schiavone dalla prima ora. Questo lo metto sul podio. Manzini è grande. La lettura dei suoi libri scorre, e con Schiavone appassiona. Conosco Rocco. La sua Volvo xc60 (come la mia). In un episodio Seba in fuga è passato da Scheggia che so trova a 10 km da dove vivo io. I suoi dialoghi romani, le gag con i suoi amici romani mi rimandano indietro nel tempo, alle estati, quando da noi si riempivano i paesi di romani, sempre pronti al divertimento. Mi piace da sempre, ma come tutte le cose ce ne sono alcuni che superano gli altri. Questo è uno di quelli. Sul podio. Bravissimo. L'ho divorato...
gettonista (21/11/2024) - Voto: 5/5
Si fa leggere rapidamente. Rocco Schiavone dovrebbe smettere di fumare: nuoce alla sua salute fisica e mentale. Meno brillante di altre indagini. Il finale è un po' deludente.