Il mago del Cremlino

mime88 (09/09/2024) - Voto: 4/5
Famoso intellettuale, un tempo “consigliere del principe” (nella fattispecie Matteo Renzi), Giuliano da Empoli scrive un romanzo su un altro e più potente “consigliere del principe”, l’eminenza grigia di Putin. Nella finzione, l’oligarca si chiama Vadim Baranov, ma è ispirato alla figura di Vladislav Surkov, per un ventennio lo stratega e l’ideologo dello “Zar”. Il bel romanzo, intelligente, colto, scritto con grande maestria, traccia la brutale ascesa di Putin, coprotagonista del romanzo, fino al ritiro dalla vita politica di Baranov, che fa perdere le sue tracce. Leggendo “Il mago del Cremlino”, s’imparano molte cose sugli arcani del potere in Russia, mentre contemporaneamente si può ammirare la precisa ed elegante prosa dello scrittore esordiente (almeno nella narrativa).
Felicia (13/12/2023) - Voto: 4/5
Con il suo romanzo Da Empoli crea una realtà verosimilmente, avvincente e quasi premonitrice. Si resta sorpresi di quanto si sia avvicinato ai fatti che poi, da lì a poco si sono susseguiti . La lettura che ne fa è lucida e fredda come lo sono i protagonisti della storia vera di Russia e Ucraina.
Sandor (12/08/2022) - Voto: 5/5
Perfetto per capire la mentalità russa e l'avvento di putin
Massimo Mazza (10/08/2022) - Voto: 2/5
Una delusione, specialmente dopo aver apprezzato un video della Mondadori in cui l' editor e un noto scrittore amante della Russia mettevano in risalto la straordinarietà letteraria di questo "Mago del Cremlino", primo romanzo di Giuliano da Empoli, politologo italo-svizzero. La narrazione scorre liscia e denota una profonda conoscenza delle "cose" russe. Tuttavia se il carisma di Putin e il particolare clima denso di intrighi del Cremlino vengono fuori alla grande, il finale mi lascia tremendamente perplesso. La distopia del finale vede un mondo dominato dalla "macchina" (sineddoche che contempla la telematica, i droni e tutto l'arsenale tecnologico di derivazione militare) che presiede al controllo totale dell'individuo. Ma il massimo degli effetti speciali l'autore lo raggiunge quando fa dire a Baranov (protagonista del libro, fittizio consigliere di Putin, dietro cui si cela, forse, il "vero" consigliere Surkov) che " l'uomo ha trasferito nella "macchina" gli attributi del Signore". In pratica la tecnica si è riciclata in metafisica e non è Dio che crea, bensì e' Dio che è creato. Bum! Mi è crollato il mondo addosso. E' vero anche che si scrive divertendosi e probabilmente Giuliano da Empoli, qui, non ha esitato a farlo.