Io uccido

LUCA 72 (27/02/2008) - Voto: 4/5
Una piacevole sorpresa. Davvero un bel thriller. Conosco e ammiro da sempre Giorgio Faletti per la sua poliedricità (cabaret, cinema, musica...) ma devo ammettere che non mi aspettavo un esordio del genere. Non un capolavoro come qualcuno vorrebbe far credere ma sicuramente un bel libro. I personaggi sono ben costruiti, il racconto scorre piacevolmente e anche il finale è curato come si deve. Consigliato agli amanti del genere thriller ma non solo. DA LEGGERE.
Nefertari (03/02/2008) - Voto: 5/5
consigliatomi come una buona lettura ho iniziato a leggerlo..... in due giorno l'ho divorato. Molto bello. Un complimento particolare allo scrittore che è capace di descrivere meraviglisamente bene gli eventi ed i paesaggi.
emanuele (28/12/2007) - Voto: 2/5
Deludente.Ho intuito molto presto chi fosse il killer.Nonostante abbia letto diverse dozzine di thriller non mi era mai successo prima.
Gabri23 (27/12/2007) - Voto: 5/5
Uno dei piu bei libri ke abbia letto.. Avvincente nella trama, scritto molto bene e ambientato in un posto affascinante come Montecarlo.. Bello veramente!!
aeneida (10/11/2007) - Voto: 4/5
Notoriamente sono una cagasotto, e se vedo e sento parlare di sangue mi prende il magone allo stomaca e mi gira la testa. Non riesco a vedere film, o a leggere di omicidi perchè la notte me li sogno. E in questo libro invece, se pur narra di omicidi terrificanti, lo con una tecnica letteraria sorpredente, soffermandosi sulla descrizione minuziosa di particolari, sguardi, gesti, sentimenti... Pare dipinga invece che scrivere... Un giallo che ti lascia senza fiato, dall'ottima fluidità di scrittura da portarti a passare intere notti a leggere per la curiosità di scoprire l'omicida. Degna di nota l'accennata storia d'amore dell'agente del FBI, e alcune tematiche, molto attuali, affrontate, rapporto padre-figlia, suicidio, violenza sessuale, perdita di un figlio. Mi è molto piaciuta, la figura di Pierrot, una ragazzo di ventidue anni col cervello da bambino, dal carattere semplice che ispira simpatia a prima vista. Bellissima l'amicizia tra Pierrot e il dj, amicizia che sarà fonte di un inaspettato colpo di scena. L'ammirazione del ragazzo che la prima volta che lo incontra dice "Uguale come nella radio!" racconta di una fetta di persone, dei loro sentimenti e dei loro punti di vista. Molto belle le parole scritte dall'autore alla fine del libro, nei rigraziamenti "...per quanto riguarda me, temo di essermi preso, qua e là, alcune libertà sia narrative sia geografiche. Questa è per il momento, l'unica cosa che mi accomuna a certi grandi autori..." ottimo esempio di umiltà e assenza di presunzione. Anche le ultime due righe, che si commentano da sole, sono in qualche modo da ricordare "Giova inoltre ricorda, ove ce ne fosse bisogno, che i fatti narrati in questo romanzo sono di pura fantasia e che i personaggi non appartengono alla vita reale. Forse neanche l'autore...", che dire?! LEGGETELO!!!!!