Il colibrì

Lucydelfy (05/09/2022) - Voto: 5/5
Questo romanzo mi è molto piaciuto ma come mi succede spesso, inizialmente non “ingranavo” con la lettura, mi sembrava un po' troppo “pesante”. Invece, leggendolo, mi sono affezionata al personaggio per la sua schiettezza e per il suo modo di affrontare la vita in maniera un po' pessimista ma riflessiva, fino a quando lui si rende conto di avere avuto una grande fortuna per avere scansato morte sicura, grazie ad un avvenimento non dipeso da lui. Il protagonista vive una vita piena di avvenimenti, alcuni molto devastanti, come il lutto, ma lui riesce a superarli perché trova uno spazio nel quale si ferma e pensa, si ferma con fa il colibrì, che vola sul posto senza muoversi, ed è così in questa maniera di fare, restando fermo senza far niente, ma certamente riflettendo, che lui riesce a trovare la forza e la spinta per andare avanti. E’ affascinante anche la modalità usata dallo scrittore di andare avanti e indietro nel tempo del suo racconto. E anche il finale l’ho trovato molto coinvolgente e mi ha provocato una forte emozione, il protagonista, con la sua scelta estrema, si eleva al di sopra dei suoi amici e parenti, anche di chi pareva non interessato alla sua persona, in un vortice di amore bello e intenso ma specialmente coinvolgente. Veronesi scrive molto bene e se non l’avete mai letto vi consiglio questo bel libro.
luisa2022 (12/07/2022) - Voto: 1/5
Mi era stato consigliato dalla libraia. Invece pesante e noiosissimo, all'ennesima sventura del prottagonista non sono più riuscita a leggerlo ed ho messo via il libro. Mi aspettavo di più da Veronesi.
brunfran (12/07/2022) - Voto: 5/5
Un bel romanzo scritto bene su ciò che la vita alla fine è: un insieme di perdite e uno scopo grande per cui alla fine tutto vale la pena
Stefano (21/06/2022) - Voto: 4/5
Avevo già scritto una recensione su questo libro, che mi è piaciuto moltissimo, ma ad una seconda lettura mi è arrivata una forte sensazione di disagio per il finale. le prime 300 pagine sono quanto di meglio io abbia letto da anni a questa parte , ma a ripensarci, questa figura di nipote così perfetta mi è sembrata , oltre che inverosimile, forzata, Il finale ispirato al film "le invasioni barbariche" mi è sembrato un po troppo ispirato. Inoltre una certa freddezza del protagonista nel narrare dei fatti oggettivamente tragici, in alcuni casi era perfetta, ma in altri mi l'ho ritenuta poco pertinente.
Giuseppe (29/04/2022) - Voto: 5/5
È un viaggio nel dolore ed il tentativo di combatterlo, di capirlo. Solo alla fine (del libro e della sua esistenza) viene fuori il significato che il protagonista da a tutto ciò che gli è capitato. Allora capisce il senso profondo delle cose: Ognuno è "ponte", curatore nei confronti del "prossimo". Creare un mondo nuovo.