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Fisica quantistica per poeti
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Poornoi
(01/01/2016) -
Voto: 3/5
Fisica di qui, fisica di là, fisica così, fisica cosà. Ci sono più testi divulgativi di fisica in giro adesso che fumetti. Bene,per l'amor di Dio (anche Lui spesso citato nei titoli di questi libri), ma viene il dubbio (solo il lecito dubbio) che si sia costruito sulla voglia di immortalità, di lacci per scarpe (stringhe), di compagnia cercata al di fuori del pianeta e di fuga dalla realtà misera, di noi ignoti ed ignoranti, si sia appunto costruito un discreto business.Io (beata ignoranza) credo ancora in una scienza certificata e non divulgata prima di sacrosante prove e ultraverifiche. Altrimenti siamo nel romanzo.
Tiktaalik
(10/07/2015) -
Voto: 3/5
Vengono illustrati i risultati controintuitivi della meccanica quantistica, i dilemmi che pone e alcune interpretazioni che ne vengono date. Ho letto libri più vivaci in merito, questo nonostante i propositi degli autori l'ho trovato un po' pesante. Inoltre speravo di capire il teorema di Bell, proposto col modello di un acquario con pesci, ma ne so quanto prima. Rimasto un po'deluso.
Riccardo
(01/02/2015) -
Voto: 5/5
Scorrevole, interessante e davvero ben scritto (e ben tradotto). I due autori riescono a rendere semplici dei concetti davvero intricati e senza mai annoiare. Assolutamente consigliato!
Venanzio Rossi
(24/04/2014) -
Voto: 5/5
Ottimo libro divulgativo per neofiti. La materia è ostica, ma ben spiegata senza mai annoiare. Senz'altro un libro da consigliare agli interessati.
alida airaghi
(17/04/2014) -
Voto: 5/5
"Fisica quantistica" per poeti, vale a dire "per incompetenti" o, peggio, "per allocchi": come spiegare, cioè, ai meno dotati di qualità razionali quel miracolo scientifico rappresentato dall'irrazionale e sorprendente mondo dei quanti. Gli autori sono Leon Lederman, premio Nobel nel 1988, e il suo collaboratore Christopher Hill, che nel volume riescono egregiamente a mantenere le loro promesse, divulgando presso il pubblico dei lettori meno preparati i concetti matematici e le teorie della fisica più avanzata in un stile chiaro, accessibile, esemplificativo, e senza ricorrere a formule algebriche o ad astruse equazioni. Per spiegare quale rivoluzione concettuale avvenne nei primi trent'anni del 900, chi furono i protagonisti di queste sconcertanti scoperte e quali conseguenze filosofiche comportò il mutamento di prospettiva nell'indagine del mondo atomico e subatomico, gli autori ricorrono a una esauriente premessa metodologica. Inquadrano cioè storicamente lo sviluppo della scienza da Galilei e Newton (pilastri fondatori della fisica classica, ordinata e deterministica, che studiava sperimentalmente gli oggetti macroscopici descrivendone logicamente cause ed effetti), per arrivare, attraverso le ulteriori indagini e i primi interrogativi della fisica ottocentesca, alle inquietanti ipotesi di Heisenberg, Bohr, Schroedinger, Born, Planck ecc., che introdussero nelle leggi scientifiche l'idea di probabilità, di indeterminazione, di incertezza. Con loro, il mondo reale che ci appare quotidianamente sotto gli occhi, divenne improvvisamente incomprensibile e soprattutto indescrivibile, imprevedibile, lasciando supporre l'esistenza di "un legame di tipo magico tra lo stato fisico di un sistema e la sua percezione conscia da parte di un osservatore senziente". Partendo dalla descrizione delle "multiformi stranezze della luce", il volume accompagna il lettore alla scoperta di un mondo controintuitivo, irrazionale, decisamente poetico.
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