Il segreto del vecchio signor Nakamura

Rosanna (16/07/2025) - Voto: 4/5
Bello questo romanzo! Interessante e minuziosa la ricostruzione del fatto, il furto del secolo nel 1968 in Giappone. Fatte bene anche la descrizione dell'ambientazione e dei personaggi, Si conoscono tante cose sul Giappone. Fino all'epilogo finale sorprendente. Consigliato.
Fiorella Palomba (09/07/2025) - Voto: 5/5
PREMESSA Ho letto con grande coinvolgimento tutti i libri di Tommaso Scotti e, con piacere, li ho recensiti. Scrivo recensioni per vari motivi: perché mi piace, perché rivivo il racconto, perché penso di fare un servizio ai futuri lettori ed è questa la ragione per cui analizzo sia il racconto che la scrittura. IL RACCONTO Questa è la storia di un furto clamoroso avvenuto nel 1968 a Tokyo di cui anche i quotidiani italiani hanno scritto. Un ladro vestito da poliziotto su una moto ruba 300 milioni di yen da una camion portavalori dando il via a indagini complesse. Il romanzo ripercorrere le fasi dell'indagine cambiando il nome degli investigatori ed è così che conosciamo l'ispettore Nakamura e i suoi collaboratori. Nel libro l'autore narra in 300 pagine l'investigazione alternando l'avvenimento accaduto nel 1968 al ricordo che il vecchio ispettore Nakamura espone a un giornalista e alla cameraman cinquanta anni dopo. Una considerazione sui capitoli: brevi, titolati con le date per il passato, con i numeri il presente. LA SCRITTURA L'incipit, come sempre nei suoi romanzi, è premonitore di una scrittura lussureggiante “(...) Gli alberi erano rimasti nudi, una forza invisibile aveva strappato i loro eleganti abiti gialli e rossi e li aveva gettati a terra trasformandoli in un lenzuolo di foglie secche, buono solo a riparare l'asfalto dal freddo e a scricchiolare sotto i piedi dei passanti”. (...) Uso questo termine lussureggiante, prossimo alla natura, perché la natura è sovrana come lo sono le similitudini e le metafore. Le digressioni arricchiscono e colorano il racconto con particolari della vita giapponese e, a me che ho viaggiato in Giappone nel meraviglioso autunno di qualche anno fa, queste divagazioni mi fanno impazzire. IL FINALE Come finisce il romanzo? Con la scoperta del ladro che ha rubato non per tenersi i soldi, ma per ragioni che scoprire. Un finale geniale! 🌸
Franca (11/05/2025) - Voto: 5/5
Quarto romanzo di Tommaso Scotti che leggo, stavolta senza il solito ispettore Nishida ed incentrato sul ricordo di un vecchio ispettore a proposito de “l'incidente dei 300 milioni di yen”, un famoso furto storico avvenuto nel finire degli anni '60. Ben fatte e piacevoli le caratterizzazioni dei vari personaggi che si incontrano durante il racconto dell'anziano, la venditrice di the, il ristoratore, il barbiere, l'intagliatore di sigilli, la signora della lavanderia. Scorrevole e gradevole il racconto del susseguirsi della vicenda, complimenti all'autore.
Sara (20/04/2025) - Voto: 5/5
Io questo autore lo adoro, riesce a trasmettere tantissime emozioni con i suoi libri! Dopo aver letto i precedenti tre libri con protagonista l'ispettore Nishida non potevo non leggere questo; inizialmente ero timorosa, avendo per protagonista un altro ispettore con un caso completamente diverso da quelli di Nishida...ma mi sono presto ricreduta! L'atmosfera che si respira nei precedenti libri è la stessa anche qui: un Giappone intenso, sia negli anni Sessanta che in quelli attuali, personaggi che sembrano veri dal gran che sono descritti bene...e un intreccio magistrale! L'epilogo poi....mi ha strappato un gran sorriso! Scotti è decisamente uno dei miei autori preferiti, non mi delude mai