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I demoni di Berlino
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glastonburi
(07/07/2021) -
Voto: 4/5
scritto molto bene e storia interessante. ma non raggiunge il livello dell'angelo di monaco che è un capolavoro
Ros
(06/07/2021) -
Voto: 4/5
La notte del 27 febbraio del 1933 il Reichstag andò a fuoco a causa di un incendio doloso e questo permise al cancelliere Adolf Hitler di dare l’avvio au a durissima repressione degli avversari politici. Tanto più che all’inizio di marzo erano fissate le elezioni. Questi i dati storici da cui parte Fabiano Massimi per costruire il suo nuovo romanzo con l’ex-commissario Siegfried Sauer che si trova costretto a rientrare in Germania, addirittura a Berlino, per partecipare alle ricerche di Rosa, con cui era scappato da Monaco e di cui è ancora innamorato anche se lei ha preferito la causa della resistenza al nazismo alla vita con lui. Tra vecchi e nuovi amici e nemici, tra doppi e tripli giochi di entrambi, Sig Sauer si troverà a dover combattere anche con se stesso, il suo desiderio di pace e la sua indole non violenta, ma si sa, non sempre i nemici ti consentono di scegliere. La ricostruzione di Fabiano Massimi è anche stavolta inappuntabile, con la descrizione delle strade e dei palazzi dell’epoca, che fanno fare al lettore un viaggio nel tempo in prima persona.
lorenzo67
(06/07/2021) -
Voto: 2/5
Mi è piaciuto molto il precedente l’ Angelo di Monaco , questo sinceramente molto meno , poco coinvolgente
Max
(26/06/2021) -
Voto: 3/5
di Fabiano Massimo avevo già letto "L'Angelo di Monaco" e anche in questo libro dimostra di conoscere molto bene la storia tedesca che ruota intorno al NSDAP e al Terzo Reich poi. L'autore rende molto vivi i personaggi, attraverso le loro debolezze, vizi e paure. Dimostra di conoscere molto bene quella che fu Berlino prima della Guerra, come fece con Monaco di Baviera nel primo libro.
Bruno Izzo
(18/06/2021) -
Voto: 5/5
Tutto e tutti sembra convergere su Berlino prima dell’avvento al potere di Hitler, sulla capitale tedesca il cielo non è mai azzurro ma sempre ingombro di nubi scure, si avverte nell’aria lo scandire di un conto alla rovescia prima di un disastro imminente, che può segnare l’avvio o la fine di qualcosa che si avverte essere foriero di gravi tempeste future. Un ex poliziotto verrà coinvolto in una gigantesca e vorticosa girandola di azioni, missioni, avventure, tutto questo frenetico raccontare è il pezzo forte dell’intera narrazione, quello che ti inchioda alle pagine, non te ne fa staccare, ti tiene all’erta a forza, malgrado chiunque con un minimo di cultura storica sa già dove si andrà a parare. Fabiano Massimi va a cento allora, racconta una e tante storie insieme, intrecciate saldamente, delinea il Bene ed il Male in contrapposizione tra loro ma saldamente avvinti e confusi l’uno nell’altro, esattamente come accade nella Storia, nella vita reale. L'autore tratteggia mirabilmente il Male, indicandone i suoi maggiori rappresentanti, che non sono tanto Adolf Hitler, ma i veri demoni di Berlino, tutti gli uomini del Fuhrer, che rispondono ai nomi di Joseph Goebbels, Hermann Goring, Reinhard Heydrich, Heinrich Himmler, e vari altri. Il Male è banale, ha ridicoli baffetti, ma il Dolore che provoca è enorme, eccessivo, ingiusto e ingiustificato. Non si esita ad appiccare il fuoco ad un parlamento, e scaricarne la responsabilità sui buoni, pur di convincere gli indecisi a dargliela vinta, decantando di avere i mezzi per fare ordine e pulizia. Certamente sono in grado di far tacere il caos, con un silenzio tombale, però, specialmente se si tratta di ebrei. Perché tutto non ritorni, non si ripeta, la Storia va conservata, va rievocata. Diffusa, come un buon romanzo, come questo che non fa romanzo della Storia ma incanta come se la Storia fosse un romanzo. Non è da tutti, ci riesce Ken Follet, per esempio, e Fabiano Massimi.
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