Il fuoco che ti porti dentro

cento_book (04/05/2024) - Voto: 4/5
Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio, 2024) primo romanzo che leggo di Antonio Franchini è davvero un romanzo-memoir potente. Una storia che non si risparmia, che narra gli alti e i bassi di questo rapporto conflittuale destinato a perdurare tra madre e figlio. «La detesto da sempre, da quando la mia vita ha cominciato a staccarsi dalla sua e si è aperta sul mondo, perché ci ho messo poco a capire che il mondo giusto – quel luogo inesistente che i giovani sognano e alcuni adulti idealisti si impegnano a fargli credere che esista – faceva, diceva, pensava tutto ciò che mia madre non faceva, non diceva, non pensava». Angela è una donna cattiva, spietata, una famelica arpia pronta ad attaccare e a pungolare con le sue cattiverie chiunque le si presenti davanti: «ha bisogno di odiare come di respirare, sente di non esistere se non si contrappone». Antonio Franchini, con una scrittura elegante e attenta, mai fuori posto o eccessiva, racconta a ‘mo di commedia questa tragedia familiare con l’obiettivo di indagare questo rapporto mai sanato. Cerca di esplorarne le cause, le motivazioni, di analizzarne parole e gesti, di porsi dalla parte di chi non è sicuramente solo una vittima, ma che può essere anche concausa. Lo fa mettendo sotto la lente d’ingrandimento questo rapporto, dall’esordio fino all’epilogo indagando quel fuoco vulcanico e spietato che alimenta la fiamma vitale di Angela, giungendo ad una verità semplice, forse banale: «alla fine la sua tragedia è questa, non essere capace di dimostrare l’amore. E forse è anche la mia». Ulteriore pregio del libro, a differenza di molti altri, che pur presentando espressioni dialettali (che regalano al libro molta ariosità e più di qualche risata) tutte sono tradotte nell’italiano corrente per rendere comprensibile a tutti il significato.
Floriano (22/03/2024) - Voto: 2/5
Mi ha lasciato una mestizia profonda e una irosa tristezza. La rabbia di una vita trascorsa nell'iracondia e nel conflitto col mondo. Una esistenza che però diventa pena in punto di morte perché è tua madre e non riesci a pensarti senza di lei.
Miodd71 (05/03/2024) - Voto: 5/5
Forse perché avrò letto tutto di questo Autore, ma devo dire che la sua ultima fatica editoriale, mi ha veramente spiazzato, visto anche il tema trattato ovvero il rapporto di amore ed odio (più odio) che l'autore prova verso la protagonista dell'intero romanzo. Che dire, le descrizione dei personali sono "carnali", in puro stile partenopeo. Dialetto napoletano e prosa fluida - a volte molto ricercata si alternano, fanno scorrere le pagine con facilità, divertimento e spesso amare riflessioni. Grazie Franchini per questo piccolo dono.