Nel più bel sogno. Una nuova avventura del commissario Bordelli

Marcello (12/05/2019) - Voto: 2/5
200 pagine inutili. Poco giallo, tanti ricordi e Vichi si sforza di ricreare l'ambientazione dei precedenti romanzi (belli). Lasciata in sospeso la soluzione del caso più importante che i lettori leggerano forse nel prossimo libro del commissario Bordelli (speriamo non di 605 pagine come queste).
marco (24/02/2019) - Voto: 4/5
Firenze, il 68', le donne e l'emancipazione. Un buon giallo e un'ottima rivisitazione di quel periodo magico.
Stutiz (28/12/2018) - Voto: 2/5
Concordo con gli utenti che hanno criticato questo libro: è inutilmente lungo, 600 pagine di riflessioni pesanti sulla guerra e sugli anni ‘60, che non aiutano la trama. Il peggior libro di Vichi secondo me
Giovanni Morrocchesi (20/12/2018) - Voto: 4/5
Primavera 1968. Mentre le manifestazioni studentesche agitano tutte le città d'Europa e il vento della protesta arriva anche a Firenze, il Commissario Bordelli indaga su alcuni omicidi che, uno dopo l'altro a distanza di pochi giorni, hanno insanguinato la città e i suoi dintorni. I casi sono diversi e il Commissario li affronta uno per uno: risolvendo "a suo modo" il primo e trovando la soluzione per altri, ma non per tutti perché ogni caso è una storia a sé. Il tutto si svolge nel contesto che oramai è familiare per i lettori affezionati alle vicende del Commissario Bordelli: la Firenze del dopoguerra, del boom economico e della rivoluzione studentesca, che esprime l'anelito per un mondo nuovo, tutto da inventare. Il Commissario appartiene alla generazione che si trova "a metà del guado": ha partecipato alla guerra, ne porta addosso tutte le ferite, ma oramai è troppo in là con gli anni per essere protagonista della nuova epoca che si sta aprendo e vede i giovani manifestanti nelle piazze con un misto di ammirazione e di nostalgia, senza mancare di notare come certe aspirazioni verso un mondo più giusto possano rischiare di innescare spirali di violenza. Il Commissario condivide il suo vivere quotidiano con gli amici di sempre: il collega Piras, il medico legale Diotivede, il visionario Dante, l'ex ladro Botta, il cuoco Totò, l'ex prostituta Rosa. Con un delizioso sentimento amoroso verso una evanescente ragazza che lo fa sentire di nuovo giovane e gli fa vivere quella primavera come una stagione di rinnovamento interiore. Fra ricordi di antiche esperienze oramai consegnate ai depositi della storia, passeggiate per il centro di Firenze e per i suoi meravigliosi dintorni collinari, sopralluoghi in ambienti di decrepita nobiltà e in rioni popolari, le giornate del Commissario Bordelli regalano una immagine schietta, a volte cruda, ma più spesso delicata e tenera di un epoca e di una città oramai perdute.
Bea (12/12/2018) - Voto: 5/5
Il commissario è così reale che mi sembra di conoscerlo lo adoro