Eccomi

Marco (20/09/2019) - Voto: 4/5
Un libro difficile. Per stile, per temi, per trama. Ha ragione chi lo ha detestato. Ma ha più ragione chi è riuscito ad andare oltre quella corazza di spine e reticolati che l'autore ha messo intorno a un nocciolo di delicatissime verità personali, di dolore vero, di autobiografia (?). Un libro che mescola tutto, come fa la vita, e che rende a volte impossibile capirci qualcosa, come fa la vita: e che rende anche indecifrabile, fino alle ultime pagine, sapere come andrà a finire, come succede con la vita. O come fa la letteratura, quando mette la vita su una serie di pagine coperte da segni inchiostrati, per parlare di noi, di quello che abbiamo dentro, di quello che abbiamo intorno. Safran Foer non è un autore "per tutti". Ma se si ha fiducia in lui come scrittore, quello che leggerete qui dentro vi riguarda, di sicuro.
anna (11/03/2019) - Voto: 4/5
Sicuramente è un grande romanzo, un romanzo-mondo che vive contemporaneamente su molti piani: la crisi di una coppia apparentemente affiatata, un po' stucchevolmente progressista e quasi felice; la vita dei tre figli della coppia, splendidamente raffigurati; la possibile distruzione di Israele davanti al disinteresse e al cinismo, se non all'intima soddisfazione, di quasi tutto il mondo. E ancora: il sesso, il tradimento, la vigliaccheria, l'infelicità, l'ironia, l'amore paterno, l'amore materno, l'amore (e odio) verso la vita, la grande tradizione ebraica, la ricerca di capire se stessi e gli altri. Un libro che ti graffia l'anima. Pur rimanendo il punto di vista dell'autore sempre esterno ai personaggi, nel senso che la narrazione non è mai in prima persona. Un libro che non lascia indifferenti ma costringe il lettore a confrontare la propria realtà con quella dei protagonisti.
lucia (10/03/2019) - Voto: 2/5
sarà senza dubbio colpa mia, ma questo autore non riesce a piacermi, lo trovo sopravvalutato
Clara (08/03/2019) - Voto: 5/5
Un romanzo in cui tutte le scelte dei protagonisti sono permeate dalla cultura ebraica, dalla storia e dall'attualità di un popolo da sempre in lotta con il mondo e con se stesso. Il sogno della perfezione americana arricchita dalla profondità di questa cultura così fedele alle tradizioni, ma alleggerita dalla laicità e da una certa distanza intellettuale ed emotiva da Israele e da tutto ciò che significa. E' un libro denso di significati che impone una lettura impegnata e riflessiva.
stefano (19/11/2018) - Voto: 4/5
Una famiglia ebraico-americana, si ritrova in crisi. Un terremoto mette in ginocchio Israele. Ad un tratto gli equilibri saltano, la storia cambia traiettoria e ognuno deve cominciare a fare i conti con se stesso, con il passato, il presente, le tradizioni. Jacob è il prototipo di un uomo combattuto e fragile, buono, egoista, che non trova nelle sue origini ebraiche le risposte che cerca, ma non riesce ad eluderne l'influenza. I figli e la moglie vivono gli stessi imbarazzi e le stesse perplessità, ognuno impelagato a sciogliere i dubbi. La coppia giunge all'inevitabile ed i figli impegnati a comprendere da che parte stare. La famiglia, insomma, come laboratorio di ricerca narrativa. Foer sa scrivere come pochi ed è un virtuoso, capace di trasmettere tutta la complessità dei rapporti umani con elegante efficacia. Appare evidente quanto altri scrittori di origine ebraica lo abbiano influenzato e quanto lui creda nella tradizione letteraria americana. Si tratta, complessivamente, di un bel libro, forse non adatto a tutti, ma, nel momento in cui ci si lascia trasportare dalla corrente, è un piacere starci dentro.